Si è tenuto il 10 maggio scorso, presso l'Aula Magna "Pestalozza" del Policlinico Umberto I, il convegno dal titolo "La cardiotocografia", patrocinato dall'Ordine della Professione Ostetrica di Roma e provincia, con la partecipazione della presidente Dott.ssa Rinaldi, della vicepresidente Dott.ssa Messina, del segretario Dott.ssa Giorgini e dei consiglieri Dott. Santoni e Dott.ssa Buccella.
Un evento di grande rilevanza per la nostra professione, occasione preziosa di approfondimento e confronto.
A oltre quarant'anni dall'introduzione della cardiotocografia (CTG) nella pratica clinica, ci si interroga ancora sui suoi reali effetti: gli studi dimostrano un aumento dei tagli cesarei senza una significativa riduzione dei danni neurologici neonatali, confermando che tali eventi avversi sono spesso indipendenti dalla gravidanza e dal parto.
La CTG consente di individuare feti a rischio di ipossia, ma non permette una diagnosi certa, risultando gravata da numerosi falsi negativi e da un'interpretazione complessa e soggettiva. Una conoscenza approfondita dei meccanismi di ossigenazione fetale è fondamentale per un utilizzo più consapevole di questa metodica.
Nonostante i suoi limiti, la cardiotocografia resta oggi lo strumento più utilizzato per la sorveglianza fetale durante il travaglio. Tuttavia, il suo impiego in ambito medico-legale ha spesso alimentato fraintendimenti, attribuendole un valore di prova tecnica che non riflette la sua effettiva attendibilità.
È fondamentale ricordare che i limiti intrinseci della tecnica non devono essere confusi con la responsabilità degli operatori, i quali, tra difficoltà cliniche e organizzative, garantiscono quotidianamente assistenza nei punti nascita.
Un convegno importante, occasione di riflessione e crescita per la pratica ostetrica.